21.3.11

Wrong way

E poi c'era questo tizio, 
su una vecchia cinquecento gialla,
un tizio grasso sudato e obeso,
che non scendeva più dall'auto
e continuava a 
guidare guidare guidare
fare il pieno e 
guidare guidare,
perchè non riusciva più ad uscire dalla macchina.
Tecnicamente.
E al benzinaio raccontava di aver pagato l'auto
la metà del suo valore commerciale;
si chiedeva perchè e non capiva,
poi aveva capito
ma ormai era troppo tardi.
Era rimasto perfettamente incastrato nel suo personaggio
sudato di sciocchezze,
la fatica di muoversi era un peso mentale che lo liberava dei liquidi in eccesso ma anche di ogni pensiero lucido.
Lo consideravano un grassone stupido, gli altri, e
degli altri lui si faceva scudo e vestito.
Quella inutile vecchia auto gialla sarebbe stata piccola per chiunque.
Ma solo per lui si era trasformata in una trappola.
Certe notti guidando però rideva pensando al padre che lo riempiva di botte e miserie urlandogli "Tu non ne farai strada nella vita".
Si sbagliava. Di brutto.

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