1.7.11

Giuseppe

Sono 4 ore, che ti dico che sono le 9. Massimo otto ore ancora e potrei avere ragione. 
No, non mi disturbi affatto se suoni la cornamusa a testa in giù.
Si, ho mangiato la scheda elettorale come mi avevi chiesto di fare.
Ora spostati, che ho voglia di vederti.
Più a destra. Così.
Metti le braccia incrociate.
Brava.
Stenditi sul fianco.
Fa' quell'espressione lì, quella con la bocca corrucciata e la fronte corrugata. Ecco. Bene. Sembri proprio Eschilo.
Girati un rene.
Guarda nell'obiettivo. Sorridi. Mastica. Ora ingoia.
Un passo verso di me. Volteggia. 
Adesso separa le acque. Ottimo.
Versati dell'aceto basmati sul pomo d'adamo. 
Non m'importa che non ce l'hai.
Versatelo.
Mi piaci quando sei così versatile.
Cammina all'indietro. Di più. Imita Montale. Meglio.
Ora vattene.
Ora torna.
Pensa intensamente ad un numero.
Era il 76?
No?
Peccato, se era il 76 ti cantavo un pezzo di Matt Dillon.
A che numero hai pensato?
Ah, ecco.
Lo immaginavo.
Allora tornatene da tua madre, va'.
Io tra 5 minuti devo nominare dei vescovi.

Nessun commento:

Posta un commento

impronte